Staff

Photographer, creative director & web producer

I believe that words change things.
I say words. I write words and I proofread them.
I use words for articles, press releases, art catalogues, websites, exhibition panels and public presentations.
Words are my most developed sense for things.

Supervisor Interior Design

Compasso d’oro alla carriera 2014, è personaggio centrale in alcune delle fasi più rilevanti nella storia del design italiano e internazionale. Chiamato nel 1970 da Poltronova per occuparsi di marketing, collabora con i gruppi fiorentini di design radicale  Archizoom  e Superstudio. Dall’incontro con Cesare Cassina e Dino Gavina nasce, nel 1973, International Design, negozio che diventa immediatamente punto di riferimento per il design in Italia e che realizza, fra gli anni Settanta e Ottanta, alcune fra le più importanti esposizioni dei grandi maestri della progettazione internazionale. 

Design & Development

Nacque molto giovane, il 27 luglio 1957 nella vecchia Firenze. Fin da piccolo mostrò interesse per la scrittura scarabocchiando fondi di armadi dove si rifugiava a causa dell’atavica paura dei temporali. Studi regolari (da hostess) laurea in filosofia, servizio militare protratto. Esordisce con un saggio su Bergman-Mozart su una rivista ticinese. Sconfinata la sua attività giornalistica per prestigiose testate tra le quali “Il monitore di Grassina”, “Il Rigattiere”, “L’allevatore di suini”, “La Repubblica”, “La voce del predone”. Ha dato alle stampe una trilogia di fantascienza sui dischi non volanti (L’ernia al disco, 1989, Disco orario, 1992, Paradisco, 1995). Non è mai entrato in discoteca. Non ha patente, non sa nuotare e, previa tortura, si è dovuto provvedere di telefonino. Ha perfino prefato Giuliano e Prévert (quest’ultimo con Piero Pelù), ha fatto il talent-scout letterario, organizzava mostre di grafica e satira, premi Novello e Tumori per nulla eventi di piazza e tante altre inutilità. Ha diretto lo Studio Rosai di Firenze per sette anni, tentando di portare avanti la strategia espositiva dell'Indiano di Paolo Marini. Frenetico colleziona ingratitudine forse perché, come gli diceva sempre l’amico Sergio Saviane “tra quelli che scrivono sei l’unico onesto, mona!”.

Giornalista professionista, laureato in filosofia della storia, fiero di essere nato a Salsomaggiore Terme (Parma), addolorato per la sua decadenza. Attività precipue (in ordine di importanza): respirare, pensare, leggere, scrivere (preferibilmente dalle 4 alle 10 del mattino), farmi dei caffè lungo tutto l’arco della giornata. Cammino poco. E questo è male, in tutti i sensi. Credo, come tutti i vecchi che non si fingono giovani e innamorati del futuro, che questo sia un brutto momento per me e per il mondo. Per il primo, lo è sempre. Per me, è una novità. Non credo nelle Verità rivelate e nelle soluzioni miracolose. Basterebbe aumentare il tasso di sincerità, in tutti i rami. A cominciare dall’informazione. Amen.